Il Biscione di Milano: storia, leggende e significato
Simbolo della città, il biscione di Milano è particolarmente ricco di significati, oltre che essere fonte di infiniti miti e di leggende. Sinonimo di prestigio e di potere, indubbiamente, unitamente al Duomo e alla Madonnina, è lo stemma che identifica meglio la città di Milano.
Il suo alto significato, inoltre, ha reso il biscione di Milano protagonista in celeberrimi brand moderni come, ad esempio, quello della casa automobilistica Alfa Romeo e della società Fininvest, oltre che essere il simbolo della squadra di calcio dell’Inter.
Emblema della nobiliare casata dei Visconti, il biscione di Milano, solitamente si presenta con la testa coronata, ripiegato in un moto continuo disegnante una S. Oltre a ciò, spicca il fatto che in bocca al biscione vi sia una chiara figura umana. Tutta la storia araldica del biscione di Milano, è lunga di secoli e porta in un viaggio dominato da leggende e miti.
Chiamato dai milanesi “El bisson”, il biscione di Milano è, senza dubbio un simbolo araldico che trae sua origine iconografica da profonde radici. Infatti, già nell’arte paleocristiana, il profeta Giona viene ad essere rappresentato nell’essere ingoiato da un serpente marino.
Oggigiorno, unitamente alla Scrofa Semilanuta e alla Croce di San Giorgio di origine medioevale, il biscione è uno dei più famosi simboli del capoluogo lombardo. Pur tuttavia, la sua origine è, ancora adesso, non molto chiara. Non a caso, non essendovi una chiara e univoca origine, attorno al biscione di Milano sono nate una lunga serie di miti e leggende. Se si vuole attenersi strettamente a quanto ricorda la storia, è da evidenziare che questo simbolo, verso il secolo undicesimo, divenne lo stemma della casata dei Visconti.
A tal proposito, è da osservare come, il biscione di Milano come simbolo, sia sopravvissuto al cambio delle varie dinastie e delle varie dominazioni. Per alcune leggende, la casata dei Visconti avrebbe adottato questo stemma per rendere omaggio a Gregorio X, mentre per altre l’origine è collegata a Ottone Visconti che, mentre partecipava alla seconda crociata, avrebbe sconfitto un feroce guerriero saraceno chiamato Voluce e, una volta tornato in patria, a memoria dell’impresa, avrebbe adottato il simbolo del serpente come icona per la sua impresa.
Una altra leggenda sostiene che Azzone Visconti, non essendo stato morso da un serpente che si era infilato nel suo elmo, decise, come emblema di buon auspicio, di adottare il serpente come simbolo araldico.
Tra le storie più curiose è sicuramente degna di nota quella del drago Tarantasio, la cui tana si trovava nei pressi del lago Gerundo. La bestia, che si nutriva di bambini, fu uccisa da Umberto Visconti, che salva così un bambino dalla bocca del terribile animale.
In ultimo, tra gli infiniti miti e leggende che circondano la storia e il significato del biscione di Milano, merita di essere ricordata quella che vide come protagonista Desiderio, re dei Longobardi e antenato presunto dei Visconti. Si narra che la testa del sovrano venne ad essere attorniata a mo’ di corona da un serpente, il quale si allontanò, anche in questo caso, senza mordere. Il monarca longobardo avrebbe, quindi, adottato il serpente come simbolo da tramandare ai suoi successori.
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