Savogno: il borgo fantasma della Valtellina
Nella Valtellina, a quasi mille metri di altitudine si trova Savogno, borgo fantasma che in dialetto locale viene chiamato Savógn. Geograficamente, questo borgo è un “centro abitato” che si trova situato nel grazioso Comune di Piuro in provincia di Sondrio.
Questo delizioso e fatato borgo fantasma della Valtellina, posto da un punto di vista orografico alla destra della Val Bregaglia, gode di una particolare ed esclusiva caratteristica, ovvero del fatto che può essere raggiunto esclusivamente a piedi, e per questo rimasto disabitato. Infatti, è collegato con il resto del mondo solamente da una mulattiera ripida composta da 2886 gradini.
Pur essendo oggettivamente non semplice e facile da raggiungere, questo, tuttavia, non deve sconfortare alcun viaggiatore. Di fatti, tra le sue peculiarità, spicca il fatto di trovarsi magnificamente arroccato su un naturale terrazzo, oltre che essere, in prevalenza, circondato da straordinari boschi e stupende cascate.
Aggirarsi oggigiorno tra le sue stradine di ciottoli e per i suoi vicoli, è un po’ come compiere un incredibile viaggio nel tempo. Di chiara origine risalente al periodo medioevale, il borgo di Savogno, un tempo lontano, era un obbligato e importante punto di transito per coloro i quali si trovavano nella necessità di recarsi a Coira in Svizzera, ovvero in quella che era l’allora capitale delle Tre Leghe Grigie.
Nonostante la sua attuale condizione di borgo fantasma, Savogno offre notevoli spunti di interesse tanto naturalistico quanto paesaggistico, oltre che storico e architettonico. Difatti, qui il visitatore potrà ancora ammirare esempi importanti di spontanea architettura rurale ove, tra l’altro, spiccano loggiati in legno e mura in pietra.
Di interesse notevole, poi, lo è anche la Chiesa parrocchiale intestata a San Bernardino, la quale nel 1465 venne ad essere consacrata. Al suo interno, sono conservati imperdibili affreschi che, appunto, sono risalenti alla seconda metà del quattrocento. Il suo campanile, invece, venne ad essere eretto in un periodo successivo e, infatti, si presenta con delle caratteristiche forme rinascimentali.
Durante l’Ottocento, l’allora parroco del paese, Luigi Guanella, divenuto successivamente santo, fece realizzare diverse opere a Savogno come, ad esempio, un lavatoio pubblico, oltre che far ampliare il primitivo cimitero del borgo. Nella parte alta del paese, invece, si potrà ammirare la seicentesca fontana pubblica, un fondamentale elemento diviso in due parti per assolvere il compito di abbeveratoio degli animali e per concedere l’opportunità alle persone di provvedere alle necessarie cure igieniche proprio per evitare la peste di manzoniana memoria.
La scuola elementare di Savogno venne invece costruita nel 1961. Il definitivo abbandono del borgo ebbe però inizio dal 1968, con uno spopolamento avvenuto a favore dei paesi a valle e, quindi, più facilmente accessibili.
A circa 2 ore di auto da Milano, Savogno è una gemma della Lombardia che merita di essere visitata per la natura che lo circonda, ma anche per il fascino dei suoi vicoli e dei suoi edifici storici. Un pezzo di storia di un’Italia che non c’è più.
Savogno
Piuro (SO), Lombardia