Via Bagnera: la più stretta e spaventosa di Milano
Se si è tra gli appassionati del noir meneghino, allora non ci si potrà astenere dal recarsi in via Bagnera, la più stretta e spaventosa di Milano. Infatti, ancora oggi, chi si trova a percorrere questo strettissimo vicolo di Milano avverte una strana sensazione.
Via Bagnera
Una sorta di tunnel, quindi, in cui si ha una netta e particolare forte sensazione di claustrofobica esiguità che fa presupporre che nulla di buono sia avvenuto in via Bagnera, la più stretta e spaventosa di Milano.
Nelle immediate vicinanze di via Torino a Milano e, più esattamente tra Via Santa Marta e Via Nerino, ci si trova al cospetto di una “strada” particolarmente stretta e lunga. Un tempo era chiamata Stretta Bagnera, oggi via Bagnera. Di primo acchito, si percepisce quanto sia lunga e claustrofobica e, immediatamente, la mente accende i ricordi che portano, inesorabilmente, alla metà dell’Ottocento, ovvero nel periodo in cui Antonio Boggi chiamato, poi, il “Jack lo Squartatore di Milano”, operò i suoi numerosi omicidi.
Questa via fu, senza alcuna colpa, teatro di azione di quello che è stato in Italia il primo serial killer della storia. Sposato, Antonio Boggi viveva al numero 2 di via Nerino e lavorava, in qualità di fochista, presso la sede dell’allora comando militare austriaco che si trovava a Palazzo Cusani. Dalle carte del processo, emerge un quadro caratteriale di Antonio Boggi, davvero poliedrico. Infatti, viene ad essere descritto come un soggetto dai modi calmi quasi bonari, osservatore di quelle che erano le pratiche religiose e, apparentemente, estraneo a tendenze viziose.
Peccato, però, che Antonio Boggi era solito uccidere le persone e trasportare in via Bagnera i cadaveri! L’azione criminale di Antonio Boggi ebbe inizio nel 1849, ossia quando ad aprile di quell’anno uccise Angelo Ribbone. Dopo averlo derubato, ne smembrò il cadavere per, poi, andarlo a nascondere in uno scantinato di sua proprietà in via Bagnera. Da quel momento in poi, in zona iniziarono a sparire, in modo misterioso, sia donne e sia uomini.
Ben presto, quel armeggiare di sabbia, di mattoni e di sacchi da muratore da parte di Antonio Boggi in via Bagnera fece sì che la gente iniziasse ad essere sempre più curiosa. Un anziano contabile, ovvero Giovanni Comi, ne rimase particolarmente colpito, al punto di seguire Antonio Boggi in via Bagnera. Purtroppo per Coni, Boggi se ne accorse e lo colpì con una scure. Il fato volle che il malcapitato riuscì a sfuggire alla follia omicida e, quindi, lo denunciò. Tuttavia, Boggia venne giudicato folle e, per tale motivo, fu rinchiuso presso il manicomio della Senavra. Pochi anni dopo ne uscì.
Pur essendosi finto pazzo, nulla poté fare quando, nel 1862, murato in una nicchia fu ritrovato il cadavere di Ester Maria Perrocchio a seguito di una perquisizione. Nel proseguo delle ricerche nel magazzino di Antonio Boggi in via Bagnera, alla fine, vennero ritrovati i poveri resti di altre tre vittime che erano state da lui uccise.
Ecco perché Via Bagnera, la più stretta e spaventosa di Milano dal tragico passato, è un luogo particolarmente interessante per gli amanti del noir meneghino.
Come Arrivare
Via Bagnera si trova nel centro storico di Milano, a poca distanza dalle Colonne di San Lorenzo e dalla Pinacoteca Ambrosiana. La stazione della metropolitana più vicina è “Missori”, sulla linea gialla M3.
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